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ONE HUNDRED DAYS

Che poi una ci prova ad immaginare la vita da mamma.
Prova a immaginare come possano cambiare le giornate, le nottate. Prova a immaginare semplicemente come può essere prendersi cura non più solo di se stessi, ma anche di una piccola personcina che dipende solo e esclusivamente da te.
Ecco. Una ci prova. Ma viverlo è tutt’altra cosa.

VI RACCONTO I MIEI PRIMI 100 GIORNI DA MAMMA.

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Quando sei in ospedale non vedi l’ora di tornare a casa. Non vedi l’ora di dormire finalmente nel tuo letto.
DORMIRE? Allora io in nove mesi di gravidanza mi sono sempre lamentata di non riuscire a dormire. Bene, tornassi indietro mi tapperei la bocca e andrei in letargo.
Le prime notti sono state terribili.
Il sonno arretrato, i punti che tiravano.
Il primo mese è così. Gente che viene a trovarti a tutte le ore. L’ansia di non essere capace. La tetta sempre fuori. La cacca. Il rigurgitino. La pipì in faccia quando lo cambi. Il cordone da disinfettare. La cacca. La cacca. La cacca.
La mattina quando mi alzavo, mi guardavo allo specchio e mi mettevo paura da sola.
Il ciuccio tra i capelli, le occhiaie, i peli alle gambe, le sopracciglia diventate ormai una sola grande sopracciglia, e quella pancetta da anzianotta tutta molliccia.
Beh, io in quei giorni ringraziavo di non aver un compagno. Sarebbe scappato.
Cade il cordone. È L’ORA DEL BAGNETTO.
Prepari l’acqua. È troppo calda? No va bene. Prepari il telefono per fare le foto. Perché nell’album non sia mai che manchi “il mio primo bagnetto”. Lo spogli. Lo metti in acqua e. . . URLA.
Si calmerà.
Urla ancora di più. Ha fame. Allora ti sbrighi, prendi l’asciugamano, lo asciughi. Il pannolino. NO NON HAI TEMPO PER IL PANNOLINO. Glielo metto dopo. Tetta fuori. ANSIA. Lo attacchi e fiuuu respiri. PRRRRRRRU. Cosa è stato? Senti caldo sulla coscia. CACCA. Il pannolino, IL P A N N O L I N O!
Beh, alla fine non è andato tanto male. Mi sono trovata senza manco una foto e co la coscia piena di merda.
Attendevo il giorno di una doccia co la stesso entusiasmo di quando doveva uscire una puntata di pretty little liars. Poi quando finalmente dormiva, aprivo l’acqua, entravo, tempo di mettermi lo shampoo che iniziava a piangere.
Per non parlare di quando sto sulla tazza.
Rassegnatevi ad avere sempre due occhi che ti fissano ad ogni tuo bisogno.

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NON LO METTERE IN BRACCIO SENNÒ SI VIZIA. FALLO DORMIRE NELLA SUA CULLA. NON LO CULLARE. SE PIANGE LASCIALO PIANGERE. ATTENTA ALLA TEMPERATURA. NON FARLO USCIRE.
A PANCIA IN GIU NO.

Allora. Partiamo dal presupposto che sono IO la mamma. Se voglio metterlo in braccio e si vizia sono solo e soltanto PROBLEMI MIEI. Non vivi con me e non dovrai essere tu ad occupartene.
Mio figlio da quando è nato ha dormito più nel mio letto che nella sua culla e allora? Hai mai visto un adulto dormire co la mamma? NO! Quindi quando sarà il suo tempo dormirà da solo.

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Se piange lascialo piangere. Ma stiamo scherzando? Certo, esistono mamme che lo fanno ma io non sono una di quelle. Se so che posso tranquillizzarlo perché devo farlo piangere?
Attenta alla temperatura. E se lo vesti di ciniglia è pesante. E di cotone è leggero. Che vogliamo fare? Inventiamo un nuovo tessuto?
Non farlo uscire. No in effetti avevo pensato di chiudermi in casa per il resto della mia vita.
A pancia in giù no. Ma perché? Giordan i primi giorni ha dormito solo a pancia in giù e guardate un po? È ancora vivo.

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Tutto ciò per dirvi che io ancora ora mi sento dire LO HAI VIZIATO. E quindi? Ogni mamma fa quello che si sente di fare. Sbattetevene di quello che vi dicono e fate quello che credete sia meglio per vostro figlio.

LO ALLATTI SI? PERCHÉ IL LATTE DELLA MAMMA È MIGLIORE, NON LO FA AMMALARE! NON GLI DARE L’ARTIFICIALE. DEVI ALLATTARE. IO HO ALLATTATO PER DUE ANNI.

Questo argomento sarà all’ordine del giorno. Io ho allatto Giordan da tre mesi e con una sola tetta. Si, UNA SOLA!
All’improvviso una tetta ha deciso di non produrre più latte e quindi sono diventata una monotetta. Mi ritroverò co una tetta calata e una soda. Non bastavano le smagliature insomma.
Ma vabbè, dicevo. Il latte materno ti fa risparmiare un botto di soldi. Ma riguardo al fatto che l’immunizza è una grandissima stronzata (parlo per me) perchè mio figlio da quando è nato si è ammalato settecentocinquantavolte.
Quindi se avete il latte vostro ben venga, ma altrimenti date l’artificiale. Pare che siamo cresciuti tutti con artificiale o no.
Io arrivata a tre mesi ho ancora il latte. Sempre a una sola. Ma Giordan non vuole più attaccarsi, ogni volta è una lotta e io mi ritrovo esaurita a cercare di spremermi una tetta sola per non sentirmi male.
E nonostante questo c’è ancora chi mi dice “Eh però se ce l’hai glielo devi dare”
Ma dove sta scritto? Se il bambino ha bisogno dell’artificiale si da l’artificiale. E che cavolo!
D’altro canto ci sono loro invece. Che dicono :”Ma non avrai intenzione mica di allattarlo fino a un anno!”
Ma qualè il problema se una mamma vuole allattare anche fino a tre anni?
Eh ma dopo vorrà ciucciare sempre la tetta
Fidati che a 18 anni staranno sicuramente ciucciando una tetta, ma non sarà quella della mamma.

Questo per dire che voi mamme sapete qual’è il meglio per il vostro piccolo. Quindi come prima, SBATTETEVENE.

Comunque ritorniamo a prima. Passato il primo mese avrete trovato il vostro ritmo, il vostro ritmo di vita.
Tranne per una cosa. LE NOTTATE.
Conosco mamme che hanno figli che dormono tutta la notte.
Beh, BEATE VOI! Io in tre mesi non mi sono mai fatta più di 4 ore di fila. Giordan si sveglia per mangiare ogni 3ore e se ci gira rimane sveglio fino alla poppata successiva.
Quindi quando mi chiedete “MA TI DORME?”; e voi alla stessa domanda rispondete “ODDIO MA COME FAI? IO USCIREI PAZZA. A ME DORME ANCHE OTTO ORE DI FILA”
Beh, se un giorno vi vedete arrivare un cazzotto in faccia sapete il perché.

Passa un mese. .

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Passano i due. . .

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Arrivano i tre. . .

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Dai due mesi in poi è tutto più bello. Iniziano i sorrisi. Le chiacchierate. Iniziano a giocare. Ogni giorno emozioni nuove. Nuove scoperte. La prima volta che mi ha sorriso ho pianto.
Lui sorrideva e io piangevo come una disperata.

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A volte non vedi l’ora che si addormenti ma poi rimani lì a guardarlo sperando si svegli.

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Riesci a farti i peli alla gambe e anche le sopracciglia.
La pancia molle tornerà una pancia normale e riuscirete anche a truccarvi per coprire le occhiaie.
Sai che ce la puoi fare, anche da sola, non ti serve nessuno!
Sai di essere forte.

Arriva il momento però dove la mia forza viene messa alla prova, dove la forza di tutti i giorni non bastava.
Ne serviva il triplo.
Ricoverano Giordan. Sono stati giorni infernali, vedere soffrire un figlio è una delle cose piu strazianti al mondo per una mamma. Vedere le sue lacrime e non riuscire a calmarlo dopo ogni puntura mi faceva sentire impotente. Vedere uscire un sacco di sangue dal suo minuscolo braccino per un prelievo e non poter fare niente. Me li sarei presi io quei dolori. Tutti. Dal primo all’ultimo. Perché un bambino di tre mesi dovrebbe solo ridere. Però anche queste cose fanno parte della vita e bisogna affrontarle.

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Non mi manca la vita di prima, non mi manca affatto.
Un sorriso suo vale più di 1000 serate in discoteca, più di 1000 uscite.
Mi piace essere mamma.
È come se mi avesse completato, come se prima mancasse qualcosa e mio figlio era il tassello mancante in grado di completarmi.

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Mi dicono “MA NON ESCI MAI LA SERA, IO LASCIO SEMPRE MIO FIGLIO E VADO A DIVERTIRMI”
Beh, ognuno deve fare ciò che crede più giusto per star bene.
Io non scambierei nessun sabato sera a guardare c’è posta per te, con nessuna uscita al mondo.
Preferisco godermi ogni cosa di mio figlio, ogni giorno.
Non sono una mamma perfetta, anche io ho i miei giorni NO, le mie sclerate e i miei esaurimenti. Ma nel complesso non credo poi di essere così male.
Ho delle mancanze, sogni nel cassetto e progetti da realizzare anche io, ma ad oggi posso dire di essere FELICE.
Felice della persona che sono diventata e felice di quella che ho messo al mondo.
Ma ci pensate? Quando guardate vostro figlio ci pensate?
Lo avete creato voi, dal nulla! È un dono, e io ringrazio DIO ogni giorno per questa gioia che purtroppo non tutte possono avere.
Sono arrivata alla conclusione che io ho bisogno di lui, molto di più si quanto ne abbia lui di me.

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Avrete molte amiche in meno vero, ma evidentemente non erano vere amiche. Chi vuole esserci nella vostra vita ci sarà anche se non avrai tempo da dedicargli.
Mio figlio è la persona più importante della mia vita e nessun uomo e nessuna amica e nessuna uscita verrà mai prima di lui.
E a quelli che mi dicono “MA NON PUOI RESPINGERE TUTTI, DEVI RIFARTI UNA VITA“, io rispondo che io una vita ce l’ho ed è fantastica. Non è l’uomo che ti completa, bisogna essere completi da soli.

Quindi alla domanda “ALLORA COM’È LA VITA DA MAMMA?
Ti passeranno mille cose in testa:
Notti insonne. Tirate di capelli. Pipì addosso. Cacca ovunque. Tette mordicchiate. Pappa qua e là. Vestiti puzzolenti di rigurgito. Calci in faccia quando dorme.
Ma solo una cosa risponderai, e sarà quella più vera:
È GRANDIOSO!!!!

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Mamma&Giordan

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5 pensieri su “ONE HUNDRED DAYS”

  1. Ciao Giorgia, t seguo da un po su istangram, inanzitutto complimenti per il tuo piccolo Giordan e’ stupendo…..sei una persona grandiosa e tostissima, la mia bimba si chiama come te e non posso che augurarmi ke qst nome la porti ad essere grintosa cosi davanti alle difficolta’ della vita…A te Giordan sei un bimbo fortunato cn una mamma cosi….vi auguro tt bene del mondo

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  2. Brava Giorgia, sei una donna speciale, una vera guerriera ma con il cuore, il tuo bellissimo Giordan sarà fiero di te. Aspetto a breve un bimbo, la tua storia è un esempio, e poi è scritta benissimo e con tanta ironia, anche se spesso dolceamara, forza forza…ti meriti il meglio! Tanti auguri di Buona Vita a te e al tuo splendido bimbo.

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